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Cena di beneficienza al Borgo Antico Le Viole
28/06/2014

Il 27 giugno 2014 al Borgo Antico le Viole, località Telarolo, si è svolta la cena di beneficienza dell’associazione Elio’s onlus che ha riunito quasi 200 persone. Tutti per il Congo.

Ma… perché il Congo? Cosa è successo nel nord-Kivu?

Riassumere in poche righe 20 anni di dramma umanitario è impresa vana.

Ma è proprio tale complessità che ha consentito che oltre 6 milioni di morti scomparissero silenziosamente e senza alcuna indignazione internazionale nelle tenebre del cuore congolese, l'est della Repubblica Democratica del Congo.

Per un po’ di coltan, di stagno, d’oro, di diamanti lontano dalle telecamere, tra l’indifferenza e passività di un mondo complice si sta concludendo il massacro congolese.

Iniziato nel 1994 come diretta conseguenza del genocidio rwandeseè divenuto successivamente il vero obiettivo, per il controllo delle le risorse naturali della RDCongo.

Da allora centinaia di ONG hanno invaso Goma e il Kivu, realizzando attività sporadiche e pubblicitarie senza un reale impatto sul campo, o peggio con programmi e progetti non realizzati, ma dichiarati come tali ai finanziatori, trascurando le competenze del personale locale.

Con queste premesse inserirsi in una realtà come quella di Goma pare una sfida ai limiti dell’impossibile. Eppure la nostra piccola associazione Elio’s onlus, nata nel 2009, prosegue e rinforza la collaborazione con la Caritas di Goma e l’ospedale Charitè Maternelle.

Gli accordi di pace tra il governo congolese e l’M23 a Kampala nel novembre 2013 sembrano aver dato ragione ad un proverbio africano: nonostante la lunghezza della notte, si farà ancora giorno.

Questo ci ha consentito nel mese di aprile per la prima volta dal 2009, di recarci in zone della provincia di Goma fino ad allora off-limits e portare la nostra attività ortopedica a distanza di 6-7ore di jeep, evitando ai nostri pazienti ben più lunghi e faticosi percorsi su camion per raggiungere la città. In 2 settimane abbiamo raggiunto Katwe, Kibirizi, Kiwanja, Jomba, Rubaya, Minova, Kichanga, Nyakariba insieme a 6volontari sanitari e non. Aggiungendo l’attività a Goma e nei campi profughi di Mugunga sono state eseguite oltre 500 visite e 200 gessi correttivi per deformità delle ginocchia e piedi. Nelle due settimane successive abbiamo portato a termine 50 interventi chirurgici: plastiche cicatriziali, amputazioni degli arti inferiori in esiti infettivi e correzioni chirugiche di deformità ortopediche infantili.

Attualmente abbiamo lasciato in gestione ai medici congolesi dell’ospedale Charitè tutti i nostri pazienti operati e quelli che dovranno rinnovare mensilmente i gessi. Purtroppo sono ottimi medici, ma generalisti, in grado di controllare il follow-up, ma non di gestire la patologia ortopedia e traumatologica nel suo complesso.

Per questo siamo in attesa del nostro “investimento congolese”: i due specializzandi che sponsorizziamo e che tra 3 anni termineranno il corso di Ortopedia e Chirurgia Pediatrica in Senegal. Una volta rientrati allo Charitè Maternelle garantiranno una sempre maggiore professionalità e continuità del nostro operato.

L’organizzazione non è semplice, ma in compenso costosa. Ogni mese un medico e un infermiere si recheranno nei villaggi per il rinnovo dei gessi. Stiamo rifacendo l’impianto elettrico ed idraulico in ospedale perché le interruzioni, sempre più frequenti, stavano mettendo a rischio tutte le apparecchiature medicali e la sopravvivenza dell’ospedale stesso. E in agosto saremo di nuovo in Congo per i controlli e per una settimana di chirurgia.

La popolazione congolese ha bisogno di pace e si merita finalmente una tregua,per costruire un futuro dove porre al centro i bisogni dell’uomo e non della guerra!

Come ha scritto Pierre Rabhi, filosofo e scrittore francese d'origine algerina, uno dei pionieri dell'agroecologia: “Non avendo costruito il mondo con umanità, si è costretti a fare delle azioni umanitarie“. Il rispetto dei diritti dell’uomo e la ricerca di vera giustizia per i più deboli, sono l’urgenza dei paesi africani, ma che avrebbe un riflesso indelebile sul mondo intero.